domenica 20 settembre 2015

MODA: UOMO STYLE AUTUNNO-INVERNO 2015/2016

Tra l’esaltazione della genderless generation, l’elogio della natura e alcune parentesi di ricerca della normalità.

Una richiesta di pari diritti, che però stavolta non arriva dalla bocca di una donna, ma dalla sciarpa di un uomo. Quella dell'Autunno Inverno 2015/2016 di Acne Studios, che con un lookbook in cui i modelli interpretano perfettamente gli stereotipi del maschio gay con tanto di orecchini e manina morta, stampa a chiare lettere la necessità di dar voce alla discussione sul genere che ha preso vita durante le sfilate uomo di Milano e Parigi. In cui si è vista chiaramente una tendenza al gender bender, cioè al ribaltare il concetto comune di abbigliamento legato alla definizione di uomo e donna per proporre una moda che sia più vicina alla realtà. Si è iniziato con Alessandro Michele per Gucci, che ha mandato in passerella una collezione molto poco "maschile" secondo il concetto classico, giocando sulla confusione di genere tra pizzi e bluse con fiocchi di seta indossati da modelli efebici. Si è continuato con Vivienne Westwood e le borsette a tracolla in pendant con l'abito, Versace e i legging bianchi da uomo, Thom Browne e le sue gonne (lunghe, corte: ce ne sono di tutte le misure). Ma a ben guardare, anche in molte altre sfilate si allude al fatto che le definizioni di genere non siano più adeguate, e che la moda debba pensare a vestire esseri umani piuttosto che uomini e donne: a loro, poi, indossare e interpretare i capi secondo il proprio stile. Perché il concetto è proprio questo: superato il concetto di genere, la tendenza è unisex, e diventa poi nel look un espressione della personalità di chi la indossa. Ecco le cinque tendenze più forti per l'Autunno Inverno 2015/2016.


Pantaloni di pelle. Super skinny in chiave glam rock come da Saint Laurent, che li abbina a pullover e cappottini in montone, oppure larghi modello tuta con coulisse in vita come da Giorgio Armani, che invece preferisce la combo con la giacca sartoriale. Nel mezzo? Vari gradi di "attillatezza", dal sigaretta per l'uomo boho di Cavalli al taglio classico dell'impiegato pop di MSGM.

Pelliccia. (Purtroppo) invade anche il guardaroba maschile, e in queste sfilate è davvero onnipresente. Sia in versione wild, lunghissima e super pelosa, come quella vista da Dsquared2 e da Paul Smith, giusto per citare due esempi, che in chiave "chic" come sulle passerelle di Louis Vuitton e Valentino. 

Sciarpa. Di ogni forma e grandezza: si va dalla sottile fusciacca di seta che cinge il collo degli uomini di Saint Laurent a quella maxi che scalda quelli di Salvatore Ferragamo e Missoni, con tutte le varie misure intermedie, da portare e interpretare secondi i propri gusti. L'dea chic? Quella di Bottega Veneta, che la usa a mo' di cravatta.

Pins & Co. Qualcosa da dire? Fallo con una spilla. Le classiche pins che ricordano un po' quelle delle battaglie politiche e sociali, ma che in passerella sono pronte a strappare un sorriso (MSGM), a offrire un fiore (Dior).

Jumpsuit. La classica tuta da lavoro diventa un must have del guardaroba. E non vi sembra significativo che sia il capo che più di tutti rende le persone tutte uguali, senza distinzioni di genere, orientamento sessuale, classe sociale o età?

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